Riceviamo e con molta convinzione trasmettiamo questo appello di Khaled Fouad Allam e Victor Magiar, sperando che contribuisca a ristabilire un clima sereno di dialogo e di confronto.
È stata lanciata un'ignobile campagna che, nei fatti, è una minaccia alla libertà di espressione e che ha assunto la forma vergognosa della discriminazione nei confronti di un intero popolo, della sua cultura e del suo Stato.
È una campagna ignobile anche perchè fondata sulla faziosità, sul pregiudizio, sull'ingratitudine.
Faziosa perché mai abbiamo assistito ad iniziative simili contro quei Paesi (e i loro intellettuali) che violano o negano i basilari diritti umani, o governati da feroci dittature, o responsabili di atrocità e violenze contro i popoli propri o altrui.
Fondata sul pregiudizio perché si propone un'immagine di Israele e degli israeliani come quello di un popolo persecutore, e non come quello di un Paese e un popolo in cerca di una strada verso la pace.
Fondata sull'ingratitudine perché gran parte del popolo israeliano, con in testa i suoi uomini e donne di cultura, scrittori e poeti, si batte da sempre non solo per la difesa dei propri diritti ma anche per quella dei propri nemici.
Oggi, il pregiudizio contro Israele, la patria degli ebrei, è la nuova forma di pregiudizio contro gli ebrei intesi come Nazione.
Ci rivolgiamo a tutte le persone di cultura affinché facciano sentire la loro voce: boicottare, discriminare, gli scrittori israeliani vuol dire discriminare noi; accettare come 'normale' la proposta di boicottaggio vuol dire aprire la strada a nuove forme di intolleranza.
Il mondo ha bisogno di cultura, di conoscenza, di libertà.
Khaled Fouad Allam, Victor Magiar